Liceo Socrate

Un po' di storia

Se ora mi diceste, per esempio: "Socrate, noi non staremo a sentire Anito e ti lasciamo andare, a patto però che tu non passi più tutto il tuo tempo a cercare e a filosofeggiare; ma se sarai sorpreso a farlo di nuovo, morirai”. Se dunque voi, come ho detto, mi lasciaste libero a queste condizioni, io vi direi: "O Ateniesi, io vi rispetto e vi amo, ma obbedirò al mio dio piuttosto che a voi.
Platone
Platone, Apologia di Socrate

Nell’anno scolastico 1971-72 il Ministero della Pubblica Istruzione istituisce un nuovo liceo classico, da collocare nell’edificio appena realizzato, secondo i criteri della più moderna architettura, sulla circonvallazione Ostiense, ai margini della Garbatella.

Dei primi 138 iscritti, tuttavia, quasi nessuno degli studenti proviene da questo quartiere, allora abitato per la maggior parte da famiglie solitamente orientate verso studi che consentivano un accesso immediato al lavoro. Il bacino di utenza principale del nuovo liceo, ancora per parecchi anni, avrà come provenienza i nuovi quartieri che si stavano sviluppando sul lato opposto della via Cristoforo Colombo.

Il liceo Socrate è dunque figlio degli anni Settanta, il decennio più complesso e controverso della storia dell’Italia repubblicana e non a caso docenti e studenti dei primi anni ne condivisero passioni e tensioni, animati dal progetto comune di costruire un mondo migliore.

Sono gli anni in cui, grazie ai Decreti Delegati, viene consentito anche ai genitori di partecipare al confronto tra tutte le componenti della scuola: a tale proposito vale la pena di ricordare la figura di Maria Teresa Regard Calamandrei, protagonista della Resistenza romana, che come presidente del Consiglio d’Istituto contribuì a mantenere viva nella scuola l’istanza di un antifascismo consapevole.

Vivace negli stessi anni era la partecipazione alle battaglie per i diritti civili, così il dibattito interno alla scuola aveva come strumento privilegiato il giornalino scolastico.

La cicuta ancora oggi dà voce a studentesse e studenti del Socrate, come anche Santippe, il giornalino delle pari opportunità che per alcuni anni ha promosso la riflessione sulla questione femminile e sugli stereotipi di genere, forse un unicum nel panorama del giornalismo studentesco.

Dalla fine degli anni Ottanta il Socrate ha progressivamente dato spazio alle attività espressive, valorizzandone l’importanza a completamento di una formazione non più unicamente affidata alle materie curricolari.

Musica e teatro, soprattutto, introdotti inizialmente come materia alternativa all’IRC (insegnamento della religione cattolica), hanno assunto rapidamente un ruolo centrale anche tra le attività extracurricolari.

Oggi molti professionisti del mondo dello spettacolo ricordano volentieri di aver mosso i primi passi proprio nel laboratorio del Socrate.

Anche lo sport ha caratterizzato l’intero cinquantennio di vita del nostro liceo: la corsa campestre, la pallavolo e la pallacanestro hanno appassionato varie generazioni di studenti, fino agli anni recenti in cui la squadra del Socrate ha primeggiato nella Coppa Ago, il torneo calcistico dedicato a Di Bartolomei.

Per non parlare della Papera, un tipo di calcetto molto particolare il cui ricordo continua ad emozionare gli ex alunni, soprattutto i maggiori di quarant’anni.

Gli anni Novanta hanno visto il Socrate all’avanguardia nella realizzazione di esperienze allora originali, come scambi culturali, progetti specifici sull’integrazione delle persone diversamente abili, sull’educazione linguistica, sull’educazione alla salute e al benessere, sulle nuove tecnologie e sulle pari opportunità.

Quando nel primo decennio degli anni 2000, con il rapido cambiamento dei modelli familiari e comportamentali, il dibattito su ruoli e stereotipi di genere si è intensificato, il Socrate si è trovato in prima linea per diffondere nelle scuole la riflessione sulle discriminazioni; per tale motivo ha assunto il ruolo di capofila del progetto europeo Leonardo “Eurialo” che ha coinvolto in partenariato organismi di cinque diversi paesi europei.

Del resto nel corso dei suoi cinquant’anni di storia il Socrate si è sempre caratterizzato per una particolare attenzione nei confronti delle differenze di ogni tipo, considerate non come ostacolo alla crescita umana e culturale della comunità scolastica, ma al contrario come un’opportunità di arricchimento reciproco.

Al contempo si è andata progressivamente valorizzando la peer education: ogni anno ragazzi e ragazze vengono formati per diventare un punto di riferimento per i più giovani alle prese con la novità della scuola superiore. Si è sempre creduto, inoltre, nella necessità della collaborazione tra docenti e studenti per la creazione di un clima di serenità che permetta ai ragazzi e alle ragazze di vivere le inevitabili divergenze di opinione come occasione di crescita nella relazione con gli adulti e di confronto in quelle con i pari.

E nell’ultimo decennio? Non è questa la sede per elencare le iniziative, i progetti e le attività che la memoria recente rende più vivi e attuali.

E allora bastino le novità più significative, prima tra tutte l’accorpamento del liceo scientifico Ilaria Alpi che aveva a sua volta raccolto l’eredità del Borromini.

Il liceo scientifico del Socrate, fortemente richiesto dal territorio, ha come ispirazione di fondo l’idea di Edgar Morin secondo la quale “per risolvere i problemi fondamentali dell’uomo è necessaria un’alleanza educativa tra cultura umanistica e cultura scientifica”.

Altra grande novità degli ultimi anni è la fondazione della Rete Nazionale Scuole Green, una realtà che ormai coinvolge 800 istituzioni scolastiche italiane, con il Socrate come capofila nazionale, alleate sull’idea che la scuola abbia come compito anche quello di formare cittadini responsabili che sappiano costruire un futuro inclusivo, solidale e sostenibile.

Anche attraverso questo, dunque, il Socrate tra tradizione e innovazione persegue ancora oggi un unico intento: continuare ad essere un punto di riferimento per la formazione culturale e l’educazione sentimentale di tante altre generazioni di studenti.

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